FORUM CON LO PSICOLOGO LAMBERTO SCALI
In questo forum, lo psicologo e psicoterapeuta Lamberto Scali ha optato per un coinvolgimento totale, facendo disporre i ragazzi in cerchio per favorire la conversazione. Ognuno di noi ha pensato alle cose positive e negative che il lockdown gli ha portato, chi ha voluto ha potuto condividere le proprie esperienze con gli altri, scrivendo ciò che ha provato su un cartellone. Abbiamo analizzato le principali differenze tra l’uomo e l’animale: se l’animale ha l’istinto e deve necessariamente seguirlo, l’uomo ha delle pulsioni che può controllare. L’uomo ha l’abilità di cooperare in ogni ambito, mentre l’animale coopera solo per sopravvivere. Inoltre l’uomo è eretto: è in grado di camminare su due gambe. Tutto ciò è connesso alla nostra situazione attuale post-covid: quello che l’uomo ha costruito nel corso degli anni è andato perso nel periodo di lockdown. Adesso è il momento di recuperare i valori persi negli anni precedenti, non sarà un percorso facile ma è necessario, e unendoci insieme e recuperando i rapporti umani, sfruttando anche progetti come l’agorà, ce la faremo.
FORUM SULLA MUSICA INDIE
L’ospite di questo forum è un ex copernicano, Sandro Battaglia. Parlare di musica indie è complesso perché si intendono diversi tipi di musica. Oggi lo stile indie è definito pop. L’inizio di questa musica risale agli anni ‘90. L’ospite ci ha elencato diversi cantanti come: I Canova, che all’inizio hanno avuto poco successo, ma poi hanno cominciato a fare i tour e sono diventati famosi. Motta che esprime che non ha voglia di fare nulla e scrive canzoni tristi. I Pinguini Tattici Nucleari (band), di Bergamo, che ricorrono molto all’ironia: ora le loro canzoni sono più di genere pop. Venerus, che pubblica canzoni che parlano di libertà. Ariete che esprime libertà e amore.
Al termine del forum è nato un dibattito sulla musica indie: se è bella, se la ascoltano solo poche persone e se ascoltare questo genere di musica fa stare male. È emerso che sono in tanti ad ascoltare la musica indie.
Lianya Huang
FORUM “NEI PANNI DI UNA VITTIMA DI FEMMINICIDIO”
Durante il forum sono intervenute tre educatrici dell’associazione antiviolenza di Prato, insieme ad Elena Amato, la cui sorella Elisa Amato è stata vittima di un episodio di femminicidio. Culturalmente siamo abituati a pensare che alcuni atteggiamenti possano “giustificare” la violenza, ma in realtà non è così: possono determinare la fine della relazione, o lo scoppio di un diverbio, ma mai episodi di violenza. Elena ha raccontato la storia di sua sorella:
Elisa conosce Federico, calciatore, 5 anni più giovane di lei, che si innamora di lei e fa di tutto per conquistarla. La riempiva di attenzioni e di regali costosissimi, visti i guadagni fruttati dal suo lavoro. I suoi comportamenti hanno iniziato a limitare la sua libertà (“non metterti quella maglia, è troppo scollata, e non uscire con quell’amica, non mi piace: voglio sapere sempre dove sei”). Ogni volta che lei lo allontanava, stancata da questi atteggiamenti, lui tornava ad essere l’uomo perfetto che la riempiva di regali per riconquistarla. Dopo una serie di allontanamenti, le rose e i gioielli non bastavano più a farsi perdonare e Federico ha iniziato a seguirla, aspettarla al lavoro e sotto casa, fino a che, falliti nuovamente tutti questi tentativi di riconquistarla, il 26 maggio 2018 Elisa è stata uccisa con tre colpi di pistola, dopo essere stata picchiata brutalmente: Federico è poi giunto al gesto con il quale più volte aveva minacciato Elisa quando si era allontanata, si è tolto la vita.
Si è poi insistito sull’importanza del riconoscimento dei campanelli d’allarme (gelosia asfissiante, possessività, atti persecutori, violenza fisica e psicologica) e sulla difficoltà che molte vittime di violenza hanno nel denunciare il partner, il marito, o ancora peggio, il padre dei propri figli, per paura di rovinare loro la vita e di tradire la relazione avuta. Importante è anche la metodologia adottata da media e giornalisti per divulgare le notizie: titoli come “l’ha uccisa in un raptus di furia perché lei lo tradiva”, anche se magari non hanno l’intenzione di colpevolizzare la vittima, forniscono quello stimolo inconscio, il quale supporta il retaggio culturale che concepisce gli uomini come “maschi alfa che devono vincere nella relazione”, altro elemento che favorisce la nascita di relazioni come queste. Il cuore del problema non è dunque il femminicidio o la violenza in sé, ma ciò che culturalmente siamo abituati a credere e il modo in cui giudichiamo gli eventi che ci circondano. Per intervenire bisogna perciò lavorare su ciò che sta sotto la punta dell’iceberg: tutto quel retaggio culturale che, inconsciamente, ci porta a riconoscere una disparità tra i generi.
Alessio Vannini
FORUM SU MELEVISIONE
Oggi 22 febbraio 2023 è venuto a tenere un forum il protagonista del programma televisivo, andato in onda dal 2004 al 2015, Melevisione nei panni del folletto Milo Cotogno.
Lorenzo Branchetti è venuto oggi a raccontarci un po’ della sua vita e la carriera teatrale e cinematografica che ha avuto. Lorenzo è nato a prato e ha frequentato l’istituto tecnico Dagomari, dove adesso si trova il nostro liceo.
Ha sempre avuto la passione dell’attore fin da piccolo a tal punto che a 18 anni, finite le superiori, ha seguito il suo percorso di formazione per attore all’accademia di Roma.
Ha raccontato che la professione di attore è molto difficile, tanto che alle volte bisogna trovarsi un lavoro secondario per poter arrivare a fine mese.
Oltre ad aver lavorato per il programma per cui è famoso, ha tenuto spettacoli teatrali in giro per l’italia e ha partecipato anche alla prova del cuoco come ospite.
Lorenzo ci ha portato il copione di una puntata della Melevisione, facendo recitare alcune battute a quattro volontari.
La Melevisione è stato un programma molto difficile da recitare, perché non poteva lasciar spazio all’improvvisazione, siccome le battute erano state scritte precisamente per arrivare ai bambini e trattare di temi importanti come: le molestie sessuali o la separazione dei genitori.
Gli sono state fatte alcune domande generali ed infine ha concluso cantato la famosa sigla della Melevisione.
Gianmarco Gualchierotti
0