Copernico sul podio alla Tenzone dantesca

Ottimi risultati per la nostra scuola nella classifica finale nazionale della Tenzone dantesca

Gli studenti del Liceo Copernico hanno raggiunto ottimi risultati nella classifica finale nazionale della Tenzone dantesca: Letizia Bacci (classe 4 FS) ha concorso per il Purgatorio classificandosi seconda, mentre Fabio Armenti (5 BS) si è classificato quarto per il Paradiso. Meritevole anche la declamazione di Mattia Ricchiuti (classe 3 BL) che ha gareggiato per l’Inferno.

Gli studenti del terzo anno si sono sfidati sulla memoria del canto XV dell’Inferno, quelli del quarto anno sul canto XXVI del Purgatorio, quelli del quinto anno sul canto XXIV del Paradiso. La Giuria, composta da esperti e docenti e presieduta da personalità del mondo della cultura e dell’istruzione, ha tenuto conto dei seguenti criteri di valutazione: capacità interpretative (intonazione e parafonica); dizione (ortoepia e ortologia); originalità della drammatizzazione.

Fin che ‘l maestro la question propone. Dante e il Maestro, questo il tema della XVI edizione della Tenzone dantesca, organizzata dal Liceo G. B.Vico di Nocera Inferiore (SA), con l’obiettivo di valorizzare la lettura interpretativa del testo dantesco, e tenutasi nei giorni 02-3-4 Maggio 2024.

Nell’era dell’intelligenza artificiale e dei saperi precostituiti, abbiamo ancora bisogno dei Maestri?
Dante ci viene in aiuto con l’incipit del Convivio: “Sì come dice lo Filosofo nel principio de la Prima Filosofia, tutti li uomini naturalmente desiderano di sapere. La ragione di che puote essere ed è che ciascuna cosa, da providenza di propria natura impinta, è inclinabile a la sua propria perfezione; onde, acciò che la scienza è l’ultima perfezione de la nostra anima, ne la quale sta la nostra ultima felicitade, tutti naturalmente al suo desiderio semo subietti”.
Se Dante nel Convivio si propone come maestro divulgatore di conoscenza, nella Commedia si accorge che ha ancora tanto da imparare e si fa discepolo. La prima espressione con cui si rivolge al suo maestro Virgilio è un’invocazione di aiuto: Miserere di me. Nella nostra aspirazione alla “felicitade”, dunque, sono necessarie figure di riferimento come i Maestri, guide sicure che hanno già fatto esperienza della vita, del cammino arduo che conduce Dante dalla “selva oscura” al viaggio che nessuno ha mai affrontato. Ma Maestro non è chi è perfetto, ma chi non ha mai smesso di imparare perchè si sente ancora un ricercatore animato da curiositas e dal desiderio di non ingannare i suoi allievi. Il Maestro ha infatti il dovere dell’onestà e del rispetto della verità della parola.

Una menzione speciale di merito per i ragazzi anche da parte delle docenti di Lettere Alessandra Di Bella, Silvia Ristori e Roberta Tuccella che li hanno accompagnati in questo percorso e che hanno riscontrato in loro la passione per la conoscenza e il desiderio di accrescere la propria cultura personale.

Prof.ssa Cinzia Marcucci

Tenzone dantesca

I partecipanti

I partecipanti e la prof.ssa Cinzia Marcuci

 

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